La denuncia è il fulcro. Serve prima di tutto per "interrompere il circuito perverso che lega la vittima alla rete dell'usura".
Fondo di solidarietà
La denuncia è poi un requisito per presentare istanza di accesso al Fondo di solidarietà per le vittime di estorsione e usura, lo strumento attraverso il quale lo Stato sostiene concretamente imprenditori, commercianti e titolari di attività che cadono nella spirale criminale. Lo ha ricordato ancora una volta a Bari il Commissario straordinario per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura Maria Grazia Nicolò intervenendo al convegno "L'azione delle fondazioni antiusura per promuovere la dignità umana in questo tempo di crisi2, organizzato nel capoluogo pugliese nell'ambito dell'assemblea della Consulta nazionale antiusura San Giovanni Paolo II.
Denunce in calo
Una spirale che affossa l'economia e riduce le vittime in una sorta di schiavitù, come ha sottolineato il prefetto del capoluogo pugliese, Antonia Bellomo, intervenuta a sua volta per sensibilizzare sull'importanza di segnalare i casi, considerato quello che, dal trend delle istanze di accesso al Fondo, si manifesta come un calo delle denunce sul territorio.
In totale, con riferimento alla Puglia, risultano 117 le istanze presentate per usura dal 2019 a oggi (40 nel 2019, 28 nel 2020, 27 nel 2021, 16 nel 2022, 6 nel 2023), per un totale di quasi 1 milione e 930mila euro, mentre per quanto riguarda l'estorsione sono state 213 le istanze al Fondo (43 nel 2019, 67 nel 2020, 62 nel 2021, 26 nel 2022, 15 nel 2023), per un totale di circa 8 milioni e 437mila euro.
Per il commerciante che non riesce ad accedere al credito per le vie legali, per tutti coloro che finiscono nella rete dell'usura, il messaggio è che «lo Stato c'è, gli strumenti di sostegno ci sono», e denunciare è fondamentale per potervi accedere facendo istanza, inserendosi così in un percorso di uscita dal tunnel nel quale rimane fondamentale il ruolo delle associazioni antiracket e antiusura.
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