Ai microfoni di Oipa Magazine Italo Santarelli, Presidente AIRP, e Alessandra Coppola, Presidente di Forum Associazioni Antiusura, parlano del fenomeno dell'usura in tempo di crisi.
Con l’aggravarsi della crisi si aggrava il fenomeno dell'usura.
Sono sempre in aumento coloro che, a causa della difficile situazione economica, finiscono nelle mani degli usurai. E se un tempo il fenomeno riguardava principalmente le imprese, oggi è in costante crescita il numero delle famiglie che, non riuscendo a far fronte alle spese, finisco per cadere nella morsa dell’usura.
Un fenomeno che si espande a macchia d’olio e che in alcuni casi, spiega ai microfoni di Oipa Magazine Alessandra Coppola, Presidente di Forum Associazioni Antiusura, “serve per riciclare il denaro che proviene da altre attività illecite, come la droga e la prostituzione”.
A livello normativo si deve fare alla legge 108 del 7 marzo 1996, la cosiddetta “legge antiusura”, un impianto normativo obsoleto, che non riesce a essere al passo con i tempi. La legge, spiega Coppola, “è vecchia” e pensa che l’usura “sia solo un problema dei commercianti e degli imprenditori e non c’è alcun fondo a disposizione delle famiglie e quindi non sono motivati a fare una denuncia. Deve cambiare la legge”, conclude il Presidente di Forum Antiusura.
“Il problema dell’usura è aumentato - ci spiega Italo Santarelli, Presidente AIRP (Associazione Italiana Riabilitazione Protestati) - ma sono diminuite le denunce perché la gente ha perso la fiducia nei confronti delle istituzioni”. Molti imprenditori, spiega Santarelli, “sono caduti in questa rete, hanno fatto domanda al Fondo (per le vittime dell'usura ndr) perché lo Stato dovrebbe aiutare chi ha il coraggio di denunciare”. Tuttavia “questo non avviene”. Sono “aumentate le famiglie sovraindebitate”, famiglie che “hanno fatto debiti per pagare altri debiti”, “tanti hanno perso il lavoro”, “i mutui tantissima gente non riesce più a pagarli” e questa è una realtà per la quale lo “Stato dovrebbe prendere provvedimenti con molta velocità”.
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