Condanna degli imputati per 47 capi di imputazione. È la richiesta avanzata da Forum delle Associazioni Antiusura nell’ultima udienza del processo Gramigna bis.
Assenze pesanti
Il Pubblico Ministero ha chiesto oltre 630 anni di carcere, fino a 30 per i capi clan. I reati contestati vanno da violenza a spaccio, da riciclaggio a usura, il tutto aggravato dal metodo mafioso. Forum si è unita alla richiesta formulata dalla Procura perché si è di fronte a fatti estremamente gravi. Questo processo ha fatto emergere, però, anche un altro dato preoccupante, ovvero la mancata costituzione di parte civile delle vittime. Questo deve suonare come un campanello d’allarme per le istituzioni e per la politica. Nonostante le intercettazioni e le prove raccolte, nonostante il fatto che molti dei responsabili siano in regimi di restrizioni di libertà personale, le vittime hanno deciso di non presentarsi in aula. Un dato su cui è doveroso riflettere attentamente e che dimostra che condannare non basta.
Politiche di contrasto
Bisogna rilanciare le politiche per contrastare la criminalità organizzata, il che significa riconquistare terreno sul fronte della legalità dando un segnale concreto di vicinanza e supporto a chi si trova in una situazione di difficoltà ed anche di pericolo, a chi rischia di finire in mano agli strozzini e che magari, una volta precipitato nell’incubo dell’usura, preferisce il silenzio alla denuncia perché ha paura, perché non si sente sicuro, non sente lo Stato al suo fianco.
Servono strumenti efficaci, penetranti. Serve la presenza dello Stato a colmare i vuoti che le grandi inchieste, come Gramigna bis, lasciano nel tessuto economico e sociale.